Appena tornato da Ascoli Piceno dove sono stato ospite di una tre giorni di lavoro intorno al tema del Glocal, ovvero comunità locali nell’era del globale. E’ stato un appuntamento denso di momenti di riflessione in cui è emersa la necessità della comunità picena di relazionarsi in modo attivo con le possibilità offerte dal social networking. Mi spiego. Oggi internet offre attraverso il così detto “Web 2.0″ una opportunità d’uso in cui le diverse piattaforme di social media sharing come flicker, youtube e gli istant blog come splinder o blogger, oppure per i più esperti wordpress, possono creare un flusso di informazione interconessa che porta la voce del locale in una dimensione globale. Chiamo queste piattaforme di “social media sharing” perchè le informazioni che vengono immesse nella rete globale sono immagini, testi, suoni e video. Quello che è accaduto in questi tre giorni è stato un continuo “postare” di quanto accadeva momento per momento. Una memoria circoscritta all’evento che può essere linkata, ritrasmessa e rivista in tempo differito proprio come possiamo fare adesso.
Il sito intorno a cui è ruotata l’operazione è comunanze.net nato dall’idea di “comunanza” una forma di organizzazione sociale espressa nei secoli passati dalle popolazioni marchigiane.
Comunanza quindi modo di condividere idee, incontrare persone, sviluppare progetti.
Facendo un viaggio a ritroso, a partire da questa mattina in cui ho presentato il Prometeo insieme a Carlo Infante, i tre giorni hanno offerto un convegno in cui tra i temi di maggiore rilevanza è emerso quello della sostenibilità del territorio.
Progetti come quello di Alisei sulla possibilità di autocostruirsi una casa e quello della Onne sulle energie rinnovabili hanno colpito la mia attenzione. Per vedere cosa è successo nei dettagli basta andare qui.
Ma non si è parlato soltanto. La Koinè, un gruppo di teatro-agricoltura come amano definirsi ci ha portato a conoscere prodotti e produttori delle marche. Un buon esempio di marketing territoriale intelligente e partecipato.
Ecco il vostro prof. durante una delle performace della Koinè.
Si è conclusa oggi 13 maggio 2007 l’esperienza di Europedia a Lecce.
Per cinque giorni il Sedile di Piazza Sant’Oronzo è stato un luogo di scoperta ed emozioni. Scolaresche, turisti di passaggio, leccesi curiosi e personaggi della politica e della cultura locale insieme ai tanti amici e gli studenti dei corsi che tengo in Accademia hanno animato il cuore di Lecce all’ombra della colonna di Sant’Oronzo. Lo spirito dell’Europa è qualcosa che a cinquant’anni dai trattati di Roma sembra ancora sfuggire alla maggior parte delle persone, forse perchè distratte dal correre dei tempi moderni o forse disinformate sui sentimenti che la animano alle radici. Certo che in un epoca in cui l’economia nelle mani di pochi regola la vita di ognuno di noi lasciandoci inconsapevoli delle manovre che accadono lontano il sogno dell’Europa si manifesta come una speranza. Il popolo europeo come dice Gunter Grass è probabilmente quello dei gitani, i nomadi. Noi siamo figli di un continente frammentato in confini politici e linguistici che però le nuove generazioni stanno superando spinti dalla connessione alla rete. Internet è l’Europa e il mondo. Internet è le persone che trovano contatto nelle passioni e desideri. L’Europa dovrebbe imparare dalla cultura digitale a coltivare lo spirito della partecipazione, della condivisione e della scoperta. I gitani sono senza dimora fisica, i nuovi giovani sono senza dimora spirituale. Chi è oggi al potere cosa sta lasciando ai propri figli? Plastica che risiste più di ogni libro di carta, un aria sporca, un sistema di valori governato dall’economia e dal desiderio irrefrenabile di nuovi desideri, desideri che si consumano, si logorano in fretta. L’Europa ha visto scienze e coscienze costruire palazzi di sogni e speranze appena passata la paura dell’ultima guerra mondiale. Dall’altra parte del globo, scienze e coscienze senza dimora, fuggiti per necessità o per fortuna hanno cementato in laboratori sempre più sofisticati l’esperienza della manipolazione dell’infinito, grande o piccolo che sia. Noi italiani, anzi europei o ancora meglio cittadini del mondo siamo chiamati a riflettere e conoscere le coordinate del nuovo mondo.
Ecco un esempio di concept book che ho realizzato per ecopolis.org
una e-zine di culture digitali su cui sto lavorando da alcuni mesi
con luca barbeni ed ilaria valbonesi, e che vi consiglio di leggere quotidianamente.
Utilizzaremo per il progetto d’esame lo stesso template,
e quindi potremo pubblicare on-line il lavoro che andremo
a sviluppare nelle prossime lezioni.
http://www.ecopolis.org/spring07/
Ci vediamo dal 9 al 13 maggio al sedile per il progetto Europedia