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Modello di comunicazione digitale e marketing sociale.

L’incontro con l’evangelista Michele Ficara come si definisce
su linkedin http://www.linkedin.com/in/ficara ha confermato
COSA fare per iniziare un modello di comunicazione e marketing sociale.

Devo essere sincero, il COSA fare è abbastanza chiaro,
mentre il COME era ancora sfumato.
Credo che Michele nella sua “performance” di ieri
abbia dato le indicazioni più preziose sul COME fare
comunicazione e marketing sociale.

Parafrasando il nome della nuova società “SOCIAL KEY”
LA CHIAVE SOCIALE SEI TU!
o in inglese che suona sempre meglio
SOCIAL KEY IS YOU!

… comunque nel capodanno del 2006
il Time già celebrava YOU come persona dell’anno

con la mitica copertina riflettente. Segno di una nuova
generazione digitale che cresce globalmente.

Credo che una delle strategie vincenti è
NON avere strategie. Ovvero aprire dei flussi
di comunicazione sui maggiori strumenti 2.0.
Foto, Video, Parole, Riflessioni, Vita privata,
Vita pubblica, Rispondere a tutti con qualcosa,
Interessarsi al flusso di interessi che viaggia
sui canali della vita digitale.
E’ semplicemente un nuovo modo di pensare,
e quindi di vivere. Basta volerlo. In tutto questo fluire,
le persone che incontri se non sono ancora nella tua rete,
basta un click per farle entrare nel flusso, quelle che
hanno già una vita digitale il solo nominarle / taggarle diventa
- social key – chiave sociale per i motori di ricerca,
gli indici di posizione, le statistiche.
Non c’è più confine tra pubblico e privato, tra vita e lavoro,
tra vita reale e vita digitale. Anzi, la vita digitale amplifica
la percezione della relazione, da stabile diventa dinamica.
“Siamo tra amici” è semplice oggi entrare a far parte di un gruppo,
la dimensione stessa di amicizia è allargata dalla rete,
è istantanea. Selezionabile liberamente.

Tra le tante possibili STRATEGIE spendibili,
quella segreta rimane proprio NON avere strategie.
L’idea di profilo, di AVATAR, non è più statica. Non è legata
ad una definizione curriculare, ma è basata su QUELLO CHE STAI FACENDO ADESSO.
E’ il pubblicarsi continuamente che definisce il profilo,
e la sua posizione sui motori di ricerca e quindi tra
i vari fasci di interesse che viaggiano in quel momento
sulla cresta dell’onda interconnessa. E’ una vera e propria palestra per la mente.
Tutto si costruisce nel nostro cervello che aiutato dallo specchio digitale
si stimola nel viaggio multidimensionale delle relazioni sociali.
L’Agenda diventa il nuovo Bioritmo digitale, ci sono appuntamenti
importanti, meno importanti, di routine, straordinari, insomma sono
taggabili gli eventi della nostra vita “lavorativa”, quindi se resi pubblici
sulle piattaforme web 2.0 hanno una buona probabilità di cavalcare
una delle creste del momento. TUTTO E’ ADESSO.
L’adesso fluisce. E’ il grande dilemma del presente che sembra risolto
dalla traccia che solca l’immenso adesso – NOW – della rete. Il presente scandito dalla vita
di milioni di persone che si rispecchiano in tempo reale nel mare di internet.

Anche una non strategia si compie attraverso il pro-jecto, lo sguardo al futuro,
l’immaginare il mondo che verrà. Mi chiedo, allora, quali sono i valori fondanti
di CHI progetta il futuro. Mi chiedo, ancora, quali sono i risultati prodotti dai
progetti attuati dal passato prossimo al presente.
E’ complicatissimo uno sguardo d’insieme, una risposta generale non la conosco.
La sto cercando, questo si, e da tempo ormai. Forse una possibile risposta
sta in qualcosa di nuovo che avevo immaginato prima di tornare
nel salento… una realtà morfica… o in inglese MORPHED REALITY

– 2002 –

La realtà è un misto di fenomeni che accadono intorno a noi
e agenti che rappresentano un sistema nella nostra mente.
L’estensione mediatica e tecnologica dei sistemi del cervello umano
produce la MORPHED REALITY. La caratteristica principale dei sistemi complessi
ed adattivi come è considerato il nostro cervello è il risultato di un’evoluzione
secondo regole che contemplano le teorie del caos.

Se un agente esterno – un virus – si imbatte in una pacifica colonia di batteri
in cui la vita scorre ordinariamente, probabilmente esso andrà a disturbare
e sconvolgere il quieto vivere della colonia. Alcune volte succede che è necessario
accogliere l’agente esterno e quindi estendere la loro vita verso la nuova entità,
oppure intraprendere una battaglia verso chi tenta di disturbare la stabilità del sistema
e se viene vinta conquistare un nuovo gradino nella curva del tempo.

Così come il nostro cervello ha superato diverse tappe dell’evoluzione,
così anche la realtà fisica che ci circonda è il risultato di un processo complesso
e adattivo che coinvolge la vita dell’intero pianeta, fino alle più remote distanze dell’universo.

La mente e la coscienza dell’uomo sono parte attiva dell’intero sistema vita.
Dai primi segni della ragione scaturiti dall’estensione delle facoltà del corpo
attraverso la costruzione di strumenti – utensili – fino ai quanti, le galassie e oltre,
l’evoluzione della mente e della coscienza umana è stata un agente interno alla natura.
Ma gli strumenti tecnologici hanno dato all’uomo la capacità di intervenire sul corso della vita del mondo.

La MORPHED REALITY è un sistema continuamente in movimento,
l’uomo entra dall’esterno nella tranquilla colonia della vita armato di nuovi
e potenti utensili della mente. La vecchia capacità di astrarre dalla realtà
si è evoluta in una realtà fluida che porta l’uomo oltre il sensibile;
con la tecnologia mediatica muove verso livelli paralleli in cui
la capacità di astrazione si intreccia con la scoperta di fenomeni della natura finora celati ai sensi dell’uomo.

La MORPHED REALITY è uno stato dell’evoluzione dell’uomo, della natura e degli strumenti.

L’arte ha perso la battaglia con la tecnologia. L’estetica subisce una continua trasformazione
entrando in un processo di MORPHING culturale. Fino a quando la coscienza dell’uomo
era fondata sull’esperienza diretta dei fenomeni della natura, la mente produceva
delle rappresentazioni interne del sensibile. La MORPHED REALITY genera
un sistema ultra-complesso in cui le coscienze umane sono frammenti esterni
ad un universo parallelo che si palesa alla luce dei media e delle tecnologie.

Queste sono affermazioni puramente teoriche e vicine alla sfera metafisica,
ma se nel corso dell’evoluzione umana la metafisica si è intrisa di scienza e viceversa,
allora l’arte tende ad essere accolta nella sfera dell’amore puro, un livello della vita
che viene costantemente rimodellato sotto l’azione di agenti esterni. L’amore resisterà
all’evoluzione degli strumenti tecnologici – macchine – fino a quando l’uomo non comincerà
a diventare esso stesso strumento, andando a chiudere il processo di MORPHING dalla natura verso
la mente e la coscienza. A tal punto la MORPHED REALITY sarà estesa ad una
ULTRA-reality in cui la nostra vita sarà un sottolivello di un sistema le cui regole ci sfuggono.

Questo è quanto sentivo dopo dieci anni di web 1.0, di vita dentro la rete, di lavoro,
di esperienze, di passioni che formano quel profilo dinamico che è il COSA STAI FACENDO ADESSO.

Il villaggio globale presagito da McLuhan dal 1993 al 2002 si era compiuto.
Le parole della comunicazione non sono più quelle dello scambio e della condivisione,
ma derivano dalle parole della guerra. TARGET, FOCUS ON, AGENDA, STRATEGY,
BRAIN STORMING, THINK THANK sono entrate nel nostro vocabolario neuronale,
come un virus che combatte con una colonia di batteri. E vince. Perchè la GUERRA
è un meme molto forte. Agisce sulle zone della sopravvivenza e tocca gli organi genitali.

Se ci ripenso velocemente l’unica risposta al COSA STAI FACENDO ADESSO
in quel decennio è YOU ARE IN WAR! Una guerra che è finita percettivamente
l’11 settembre 2001, ed ha lasciato alle nuove generazioni un mondo da ricostruire,
post-bellico, proprio come i nostri genitori dopo la seconda guerra mondiale.

Dopo ogni guerra c’è un BOOM!

Il BOOM post 9.11 è stato il web 2.0. Ovvero tutto quello che si era costruito, sviluppato,
condiviso in quei dieci anni poteva permettere a chiunque di pubblicarsi sulla rete e condividere
quello che stava facendo.
La rete ha perso le prerogative di VILLAGGIO globale per essere una CITTA’ globale, con una dimensione
economica e sociale diversa da quelle delle regole del villaggio. Gli strumenti del web 2.0 sono edifici
abitati da milioni di persone incanalate in flussi di interesse. Ovvero la Folksonomy.
CHIUNQUE PUO’ LIBERAMENTE CLASSIFICARE UN INTERESSE ED AVERE LA POSSIBILITA’
DI INCONTRARE PERSONE CON GLI STESSI INTERESSI.
Questa è la risposta data dalla nuova generazione post 9.11. Una generazione che è distribuita
su tutto il globo, che intercetta velocemente le economie, che ha voglia di divertirsi,
che vive il presente al massimo ed un endemica capacità progettuale.

Una generazione che avevo sentito esplodere a Los Angeles

– 2003 –

Vivo orami da un mese a Los Angels, quella che ho definito “the last city of the
world” perchè lo è realmente. La città degli angeli è il prodotto della fantasia
dell’uomo libero e intraprendente, nata dalla mente di esploratori prima della terra
e poi del pensiero. Qui tutto è frutto dell’immaginazione, la sostanza lascia il
posto alla forma e l’oceano pacifico si erige a muro verso l’oriente, il luogo della
meditazione e della profondità dello spirito. Non c’è molto tempo per l’animo
nella città degli angeli perchè il ritmo non è più quello della natura ma quello
dettato dalle macchine e dalla scienza.
Anche l’arte esamine si lascia dietro il respiro della bellezza. Oggi, lontano da
casa un continente ed un oceano, ho finalmente realizzato il senso della
tecnologia, quel piacevole coinvolgimento dei sensi che accorcia le distanze.
Il telefono, erroneamente, ha disegnato nella storia la sua esistenza di “medium”
comunicativo che unisce due poli distanti, il semplice fatto che la cornetta si
avvicina ad un solo orecchio lo rende un “medium” non immersivo, e mentre
siamo in contatto siamo anche consapevoli della distanza e il mondo che circonda
i due poli non riesce ad attraversare i cavi.
Internet, invece, non è legato a nessun artificio e la comunicazione diventa una
partecipazione emotiva. Siamo in luoghi lontani ma un’unica mente sembra
abbattere le distanze, così che anche ridere o piangere diventa usuale come
guardarsi negli occhi.

INTERNET ti coinvolge emotivamente ed economicamente.
INTERNET modifica i processi sociali ed economici.

Dopo sette mesi nella città degli angeli decisi di ritornare nel salento.
Ci mancavo da quindici anni.

Il salto spazio-temporale fu uno shock. Dal scaricare la posta in bagno per pochi dollari al mese,
al modem 56K con presa in soggiorno e bolletta telefonica da centinaia di euro al mese.
Nel 2004 il salento viveva in un profondo DIGITAL-DIVIDE. L’ALWAYS ON, ovvero sembre connesso,
la linfa del web 2.0 nel salento era invece ALWAYS OFF. E lo è ancora per una grande porzione
di popolazione non solo del salento ma dell’intero sud italia. La Quistione Meridionale che cantavano
i nostri genitori, prendendo in prestito le parole dalla Rina Durante, si ripropone oggi in forme
diverse sul DIGITAL DIVIDE. Attraverso i cellulari e la televisione i le nuove generazioni salentine
hanno sentito l’eco dell’11 settembre. NON ATTRAVERSO INTERNET.

Sono orami tre anni che grazie al fantastico lavoro di insegnante mi confronto
con una fetta dei giovani salentini. Ho incontrato, ed incontro, dai ragazzi delle elementari
ai post laureati di master della speranza. Non ho ancora incontrato nessuno con una
percezione emotiva ed economica di internet.
INTERNET si è diffuso tra gli studenti salentini attraverso il passa parola, i cellulari, e i primi
profili on line. Sull’eco globale di CHIUNQUE PUO’ LIBERAMENTE CLASSIFICARE UN INTERESSE
ED AVERE LA POSSIBILITA’ DI INCONTRARE PERSONE CON GLI STESSI INTERESSI,
gli edifici della città globale più abitati dalle nuove generazioni salentine sono quelli del divertimento e
delle nuove relazioni amorose. Facile da immaginare il perchè.
Tra lo studio e il divertimento, il nostro cervello è programmato verso il secondo, ci vuole
uno sforzo di volontà per intraprendere una strada di conoscenza. Farla poi con divertimento

è la strategia da adottare.

COSA STAI FACENDO ADESSO? Lavorando per una strategia di comunicazione sociale per RING,
e quindi iniziando ad abitare gli edifici del web 2.0.

su badoo.com ci sono 8.500 persone della provincia di lecce
su flickr ci sono 20.000 immagini taggate lecce
su youtube ci sono 12.500 video taggati lecce
su facebook il gruppo dell’U.S. Lecce ha 500 fan
su linkedin sono 500 le persone dalla provincia di lecce
su viadeo 786 le persone dalla provincia di lecce
su mogulus e www.rhiz.eu solo  2, di cui uno sono io

Ho utilizzato la TAG geografica Lecce per capire come è abitato il web 2.0
da parte dei salentini. Il più abitato è badoo una piattaforma di condivisione
foto orientata all’incontro amicale/amoroso. E’ chiaro che i nostri studenti
hanno voglia di divertirsi, ma emerge anche una certa confusione delle
reali opportunità, che in parte sfuggono anche alla maggior parte
dei docenti di ogni grado e livello.

E’ stato interessante il passaggio di Michele sul modello di business 2.0
spendibile presso le amministrazioni pubbliche. La nuova droga della politica.
Internet non è una droga solo per la politica, lo è per CHIUNQUE.
INTERNET ti coinvolge emotivamente ed economicamente.
INTERNET modifica i processi sociali ed economici.
Los Angeles ne è la dimostrazione. A Los Angeles puoi fare un lavoro
che qui non è neanche pensato. L’Imagineer. Ingengnere dei sogni.
Ci sono andato vicino ad entrare nell’unico master in Imagineer sul
pianeta terra che ovviamente si tiene presso la Walt Disney Company.
Ha vinto comunque il salento. Perchè volevo rivedere un pò dal passato
quello che stavo vivendo nel futuro.

Paradossalmente mi ritrovo in una terra in cui la maggior parte della gente
che incontro non ha sogni per il futuro. Comprese le nuove generazioni
sulla cresta del presente 2.0. PERCHE’ la politica, locale o nazionale, dovrebbe
utilizzare gli strumenti del web 2.0? Questa è la domanda a cui rispondere adesso,
visto che COSA utilizzare è ormai chiaro.
Il primo PERCHE’ è quello costituzionale della democrazia. Il secondo PERCHE’
è che CHIUNQUE PUO’ LIBERAMENTE CLASSIFICARE UN INTERESSE
ED AVERE LA POSSIBILITA’ DI INCONTRARE PERSONE CON GLI STESSI INTERESSI.
Ovvero se tutta la popolazione è ALWAYS ON, compresa la politica, allora anche
l’idea di politica da statica inizia a divenire fluida. L’idea stessa di democrazia è
messa in crisi e quindi modificata. Ecco un passaggio del discorso di Gilberto Gill,
Ministro della Cultura del Brasile – per Google Zeitgeist

“Since 2003, when I took office as Minister of Culture of Brazil,
we have been looking into Digital Technologies as cultural phenomena.
We, at the ministry, have insisted on the strategic role of culture in policy making.
This has obliged us to change radically the way to conceive of Politics, State, Society
specially in relation to digital technology.
In politics and especially in governments, radical changes are only possible
at specific historical moments. Through the insertion of Culture and cultural diversity
as a policy making device in the political and managerial governmental equation,
we offer society the oppotunity to achieve radical change, step by step, using the day to day
inputs of new industrial and social technologies, without the earth quaques of classical revolutionary action.
If we look at the new digital possibilities we could easily conclude that they bring a built-in revolutionary
device in them selves. Digital Culture initiatives, can play a fundamental role in shaking away
the inertia of the traditional politics that has secluded society from public life,
generating a vacuum of critical political thinking and even producing cynicism,
especially in governmental sectors. We need to aknowledge that traditional politics is failing
in advancing democracy and social development.
The conversion of the digital technologies, has created around the Internet a totally
peaceful revolution. A bottom up unrest, happening everywhere, which I see as a very
positive sign of the rising of a non governmental political movement that I believe to be a direct
and matured result of cultural and countercultural movements of our most recent history,
in their increasing power to influence public policies.
It is the rise of a peer to peer culture. Peeracy!”

Qui c’è tutto l’intervento: http://joi.ito.com/weblog/2008/05/19/gilberto-gils-t.html

Comunicazione Visiva – CQP Sanarica 2008

Comunicazione Visiva

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