Lecce esporta arte per la sostenibilità ambientale
Da Ring 2008 la ReCycle Art approda a Milano
Lecce, 10 novembre 2008
Arrivano anche a Milano gli echi di Ring 2008. La grande arena del marketing e della comunicazione, tenutasi a Lecce per il secondo anno consecutivo dal 17 al 19 settembre scorsi, sbarca nella città meneghina con uno dei contenuti più coinvolgenti che ne hanno caratterizzato l’ultima edizione.
Il 12 novembre, presso l’Art Bar “Le biciclette†del capoluogo lombardo, si terrà il workshop ReThink – ReCycle Art, seminario riguardante l’omonimo laboratorio di arte concettuale, basata sull’utilizzo di materiali riciclati, le cui produzioni e installazioni sono stati presentati proprio a Ring 2008, in un’edizione che ha dato grande spazio al tema della sostenibilità ambientale e della responsabilità sociale d’impresa.
La paternità dell’intera operazione è ascrivibile a Social Key, società specializzata in marketing e comunicazione sociale, afferente al Gruppo Oltrelinea, fondatore e organizzatore di Ring. Di rilievo anche la partnership fornita all’iniziativa dall’azienda leccese Axa.
Il workshop nasce dalla riflessione sul fatto che l’Arte, intesa come ricerca e passaggio formativo, richiede continuamente nuovi spazi tematici socialmente caratterizzati, come l’ambiente e il rapporto con i nuovi media e con la comunicazione in genere.
A Milano verrà dunque presentato un modello di laboratorio creativo, orientato allo “stare insieme†e al “fare insiemeâ€, che dimostrerà come sia possibile rimuovere dall’oggetto di scarto il suo senso originario, rimettendolo in circolo con nuova linfa vitale.
Condurranno il workshop milanese Silvia Ruggeri, art director di Oltrelinea, e Antonio Rollo, docente di Computer Graphics all’Accademia di Belle Arti di Lecce, già curatori della mostra presentata a Ring 2008.
«Il modello consumistico – sostengono i due – ha generato nuovi “non luoghiâ€, come le discariche di ogni genere, dal ferro alla plastica, dalle carcasse di auto a quelle di animali. Zone di passaggio di quegli oggetti prodotti per abitare la nostra quotidianità . La vita e la morte, il ciclo della natura, si mostrano con forza lancinante quando si abitano, anche se poche ore, questi moderni cimiteri. Ripensarli come musei dell’umanità porta ad uno sguardo nuovo verso i rifiuti, capace di catturare le relazioni tra i colori, le trame tra forme informi, pesare la materia, toccare con mano, rimodellare. Su questa base, riteniamo che reinterpretare quanto una volta scartato possa introdurre il concetto innovativo di un’arte, che potremmo definire open source».
Arricchirà la serata del 12 la proiezione di un excursus filmato sulle installazioni a tema realizzate da Annalisa Benegiamo (Essenze), Cristian Cuna (Tele-Rotte), Isabella Fraccascia (Ri-Emozioni), Francesca Idone (My Water), Alessandro Mangione (Spostamenti) e Davide Di Donfrancesco (Sapien-one).
I lavori prodotti durante il workshop dimostrano che la dimensione dell’Arte, come ricerca e passaggio formativo, sta richiedendo nuovi spazi che sempre più coinvolgono la sfera del sociale, dell’ambiente, del rapporto con i nuovi media della comunicazione.
Ritornare a riflettere lucidamente sulla fisicità del mondo, andando ad esplorare le zone limite dell’umana condizione ha visto i giovani artisti cimentarsi in un percorso di conoscenza dello stato del territorio, dei suoi veleni, delle sue speranze. Dall’oggetto di scarto è stato rimosso il suo senso originario, rimesso in circolo con nuova linfa vitale.
Annalisa Benegiamo con Essenze ha puntato il suo guardo fotografico freddo e pungente sullo stato delle cose, con una espressione fotografica che ferma quanto sta già fermo e gli infonde movimento interno.
Cristian Cuna con Tele-Rotte ha trasposto il senso concettuale del media fagocitatore dei pensieri e delle rotte dell’uomo nello spazio dello schermo, distogliendone lo sguardo e riportandolo al pensiero.
Isabella Fraccascia con Ri-Emozioni ha sondato il limite tra reale e artificiale, tra simbolo e senso. Un percorso di analogizzazione delle emozioni digitali e di discretizzazione dei movimenti dell’animo.
Francesca Idone ha infuso vita parcellizzata all’insieme che sempre si ripete. I suoi boccioni si sono animati, preso forme diverse, scomparsi e riapparsi nel divenire della quotidianità .
Alessandro Mangione con Spostamenti ha rimesso nello spazio mentale dello spettatore i pezzi mancanti di un’auto riciclata. Il motore a scoppio, mancante, diventa lo spostamento in una dimensione temporale interpretata dai suoni e dalle azioni della macchina computer.
Gli aspetti tecnici delle installazioni sono stati curati da Davide Di Donfrancesco che ha partecipato al lavoro collettivo e interattivo “Sapien-oneâ€, una pedana dove danzare con i suoni del mediterraneo.