Introduzione
Slides della prima lezione (tasto destro per scaricarle)
La computer art non è quello che gli uomini intendono per computer art. La computer art è una pletora di definizioni in cui si innestano l’evoluzione dei media elettronici e la diffusione di memi di natura sociale. I memi influenzano la creazione di media sofisticati che, diffondendosi in una particolare cultura, avviano processi di ibridazione tra arte, scienza, industria e mercato. Pertanto tracciare la storia della computer art richiede un percorso di ricerca a carattere rizomatico tra le possibili associazioni che il computer e l’arte hanno suggerito dalle sue origini, databili alla prima metà del novecento, fino al presente in cui le strade da percorrere sono ancora molte.
La ricerca avviata negli ultimi vent’anni sull’intesto dell’arte sull’evoluzione del computer prende in considerazione i cambiamenti di paradigma del cervello elettronico come linfa vitale per tentare di suggerire un nuovo angolo di visione della computer art. La sperimentazione con i nuovi media elettronici, che ho incrociato nella loro fase di maturazione alla fine degli anni ottanta, mi ha permesso di praticare una ricerca quotidiana nel rapporto tra creazione, produzione e diffusione di oggetti digitali. Nel contempo la frequentazione di mostre e spettacoli degli oggetti prodotti in giro per il mondo, una letteratura specializzata sul tema e la naturale diffusione di materiale multimediale sulla rete internet sono diventati gli strumenti per disegnare una geografia degli artisti, scienziati e curatori che dalle origini fino ad oggi hanno contribuito allo sviluppo della computer art.
L’arte con il computer è un arte molto recente poiché il computer è uno strumento molto recente. A cavallo tra le due guerre mondiali il mondo dell’arte era un gorgogliare di avanguardie calcificate in tanti ismi, è proprio in questo periodo storico che nascono movimenti artistici di rottura con l’attività di mimesi della natura, possiamo ricordare, solo per citarne qualcuno: l’astrattismo, il minimalismo, il cubismo, il futurismo. Nello stesso periodo alcuni scienziati pressati da necessità di calcolo sempre meno alla portata della carta e della penna, come la gestione di un censimento popolare o l’organizzazione militare, iniziano ad infondere una vita elettronica alle idee della logica matematica sul funzionamento della mente. Finita la seconda guerra mondiale il computer era pronto ad essere visto come una macchina capace di alimentare la creatività umana.
Da questo momento in poi l’evoluzione del computer si innesta con i concetti dell’arte contemporanea, la forza dell’industria tecnologica e le regole del mercato globale. Una collisione che ha generato nuovi memi nel sistema di produzione culturale che nel tempo sono mutate da mostre e performance temporanee in scuole e musei permanenti, festival periodici in cui gli sperimentatori presentano lo stato dell’arte della loro ricerca, industrie creative fondate sulla filosofia dei nuovi media di comunicazione.
La mappa geografica dei territori in cui la computer art ha messo radici, dagli anni novanta in poi, estende e ridisegna i confini reali in uno spazio virtuale. Lo spazio virtuale del world wide web, l’internet in formato amichevole, è per sua natura rizomatico ed universale. Queste qualità hanno dato al web la forza di diventare il surrogato di una nuova società contesa tra l’essere connettiva e l’essere collettiva. Certo è che nell’aprile del 2012, mentre la popolazione umanità toccava i setti miliardi, il numero di connessioni alla rete internet superava i due miliardi. Un mondo parallelo fatto di flussi d’informazione numerica vive aggrovigliato al globo. Anche l’arte in questo flusso digitale espande e giustifica la sua instabilità e mutabilità, concorrendo all’autodefinizione di sistema non definibile.
Sicuramente la collisione tra arte e computer avvenuta alla fine degli anni quaranta presenta allo sguardo attento del ricercatore una traiettoria temporale compressa di quella che è conosciuta come la storia dell’arte. Una storia fatta iniziare dai segni persi lasciati sui corpi delle prime popolazioni danzanti e proseguita con le visioni oniriche incise sulle pareti di grotte illuminate dai primi fuochi all’incirca trentamila anni fa. Da quel momento in poi la storia dell’arte può essere letta come la storia del mutamento dello sguardo, dove per sguardo si intende l’intricata coesistenza di natura, esseri umani e strumenti.
Natura, esseri umani e strumenti
Fino al computer gli strumenti inventati dall’umanità per fronteggiare, e dominare, la natura del mondo esterno, erano e sono la diretta estensione del corpo. La pietra scagliata con forza nel tentativo di colpire un’animale commestibile è un’invenzione straordinaria da cui si andrà a derivare nel tempo la punta di una lancia capace di abbattere un mammut e allo stesso tempo, se ben levigata, capace di attrarre l’attenzione di qualche giovane donna.
Come avviene un’invenzione tanto importante?